Buongiorno sognatori!
Oggi voliamo tra le nuvole guardando dall'alto verso il basso, per parlare di una storia!
Questo è un libro che dovrebbero leggere molti adolescenti e non
solo, aiuta a riflettere, a pensare, a chiedersi perché con tutti i
problemi del mondo esistono ancora i pregiudizi e il bullismo.
Ed è proprio di questo che parla Federica. Con un tono semplice,
lineare e sopratutto con delicatezza. E' la storia di tre ragazzi il
cui destino ha disegnato ai loro piedi un sentiero che un giorno li
avrebbe congiunti, un destino che voleva farli incrociare a tutti i
costi. E non è mai un caso quando capita così. Antonio è un
ragazzo che ha commesso degli errori in passato, che ha dovuto
crescere prima del tempo, ma che nonostante tutto ha un cuore grande
quanto una casa e ama sua madre più di qualsiasi altra persona al
mondo. L'unico uomo di casa.
Roberta è una ragazza timida con un trauma alle spalle che solo una
nuova città e la sua voglia di continuare a vivere hanno ridotto i
suoi limiti. Un trauma che nessun bambino dovrebbe mai avere, dove la
famiglia, i genitori dovrebbero essere le persone più fidate.
E poi Giada. Lei con la vita ha firmato il suo contratto con il
silenzio. Dalla morte di suo padre il suo mondo è cambiato e se
prima aveva lui che le regalava sorrisi fatti di nuvole, ora non le
era rimasto che un pugno da tirare nel vuoto e la sua musica e un
libro che le aveva regalato suo padre, unico lato positivo della
giornata.
All'inizio la scuola era l'unica cosa in comune che avevano i tre
ragazzi. Giada di consueto non rivolgeva la parola a nessuno, tutta
la scuola la indicava continuamente, circondandola di insulti e
scherni che Giada non riusciva a farsi rimbalzare addosso. Perché
quando non si è liberi di passare inosservati e essere sé stessi,
il mondo ti fa schifo a quell'età.
Ma Antonio e Roberta, che per loro fortuna erano rimasti fuori dalle
cerchie nocive di classe, conobbero Giada per quello che era, una
ragazza indifesa ma come le altre, una ragazza normale con nessun
problema, se non quello di essere in simbiosi con il proprio ipod.
Federica indossa i guanti quando scrive di Giada. Non è una
malattia, né un peccato o un male amare una persona dello stesso
sesso. L'amore non ha mai fatto male a nessuno. Ognuno dovrebbe
essere libero di amare chi vuole, perché i sentimenti sono qualcosa
di troppo profondo per essere condizionati, limitati o distrutti. I
sentimenti rendono vulnerabile una persona, o invincibile, o debole.
Nessuno dovrebbe intromettersi nella libertà di vivere di un'altra
persona.
Roberta e Antonio questo l'hanno capito. Chi può dire cosa sia la
normalità? La normalità è qualcosa di soggettivo, ognuno si sente
normale a proprio modo. Nessuno può giudicare perché nessuno è
all'altezza di farlo. Federica ha scelto di parlarne toccando parti
sensibili di persone diverse e uguali, e ha lasciato un messaggio che
deve davvero far riflettere.
Perché alla fine, prima di guardare gli altri, bisogna guardare sé
stessi e giudicarsi. Ma sopratutto non si deve mai distruggere una
persona, non conoscendo il passato, la sua storia, i suoi traumi. Il
silenzio ha divorato Giada, quando a quell'età si dovrebbe parlare
continuamente e pensare solo a divertirsi e a godersi ogni minimo
istante senza mettersi i problemi del mondo o degli altri.
Ma non tutti reagiscono allo stesso modo. Il dialogo è importante
per questo.
“Siamo creature che hanno bisogno di relazionarsi continuamente.
Per quanto ci sforziamo di realizzarci con il lavoro o ottenendo
soldi, in realtà, desideriamo soltanto compiacere gli altri e avere
delle persone accanto. A volte il silenzio accelera la nostra
partenza”.
Sotto il cielo di Torino stanno per incrociarsi le storie di tre adolescenti apparentemente diversi, ma del tutto simili. Antonio è un ragazzo che pensa di essere troppo grande per la sua età, non capisce a cosa serva la scuola e vive la sua vita per strada; Roberta ha appena iniziato il liceo e sta cercando di lasciarsi alle spalle un trauma che ancora la tormenta; Giada ce l’ha col mondo perché non ha posto per lei e ha deciso di rifugiarsi nell’assoluto silenzio, come per proteggersi dagli altri. Ciascuno indossa una maschera che, col passare del tempo, comincia a diventare troppo stretta, ma chi avrà il coraggio di toglierla? Federica Loreti intesse una storia forte che racconta di adolescenza, emozioni e paure, affrontando anche la tematica del bullismo e rivelando come, dietro l’apparente diversità, si nasconda lo stesso desiderio di appartenenza al mondo.
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