Recensione: "LA CUSTODE DEL MIELE E DELLE API" di Cristina Caboni



 Buongiorno lettori di Diario di sogno, oggi vi racconto di quando ho preso la patente di volo per poi diventare un'ape e gironzolare intorno ad una certa Angelica Senes senza pungerla e osservare la sua vita travolgente e intensa. Ci sono riuscita e non potete immaginare quanto sia stato bello! Se ve lo state chiedendo, no, non ho la mania di Louisa Clark, la bellezza delle api l'ho conosciuta solo grazie a questo libro, prima mi pungevano e le temevo!




Angelica è un'apicultrice itinerante, da molto tempo ormai non ha una dimora fissa, non vuole mettere radici da nessuna parte, per questo vive nella sua roulotte insieme a Lorenzo, il suo cane e Pepita, il suo gatto, che non appena mi hanno vista riposare su una fessura della finestra della loro “casa” per poco non mi mangiavano! Lì dentro Angelica ha tutto ciò che le serve, una casa che si porta ovunque, ma sempre il più vicino possibile alle sue amate api. Passione trasmessa da una signora che ha segnato fin da piccola la sua vita, che lei chiamava Jaja.
Lei ha un dono speciale, sa parlare alle api, ma non solo, canta per loro. E io c'ero... un suono spettacolare, credetemi. Mai sentito niente di più suggestivo, e come reagivano le altre, mai avrei creduto che le api potessero comunicare con gli umani e viceversa.

"Vola, vola, regina dei fiori. Vola, vola, ape dorata. Tu custodisci la vita, tu custodisci ciò che sarà..."

Ad un certo punto della sua vita riceve in eredità una casa in quella che un tempo era la sua isola, dove ha vissuto l'infanzia e passato le giornate più belle della sua vita, ma anche il luogo in cui ha lasciato ricordi dolorosi e amori. La Sardegna. Qui Cristina ci mostra, con gli occhi di chi ci vive, una Terra molto particolare e ricca di misteri, con boschi magici e leggende antichissime.
Angelica decide così di tornare ad Abbadulche, un tuffo nel passato, fra il miele e la sua Jaja, fra contese e il ritrovamento di un amore perduto tempo fa. Una lotta per avere ciò che le spetta e ciò che è destinato a rimanere ad ogni costo, per onore, per la natura, per passione e per una lunga storia che nessuno può distruggere. Conoscerete personaggi dalle mille sfumature, compresa una cara bambina che da subito si è affezionata all'apicultrice.
Angelica è una protagonista forte, anche questa volta è la forza delle donne a fare da sfondo ad una storia così intensa e colma di colpi di scena e di magia.
Le api e il miele sono i veri protagonisti. L'autrice ci fa scoprire questo mondo a lei molto vicino, in un modo molto particolare. Ci racconta le bellezze più nascoste che non sempre riusciamo a cogliere della natura. Noi tutti dovremmo osservare di più la natura che ci circonda e l'importanza che può avere anche per la nostra vita. Come le api. Fondamentali per tutto.

"Quando si accorse di desiderare quel mare con tutte le sue forze, si irrigidì. Era come se la sua infanzia a un tratto la stesse chiamando a gran voce. E questo non era possibile, non era accettabile. Non c'era più nulla per lei in quel luogo. Se n'era fatta una ragione da molto tempo"

Una storia che ci porta fino alla produzione del miele, metafora della vita di Angelica, da come dalle api si ricava una “pozione” così speciale. Ad ogni capitolo troviamo tutti i gusti che esistono, il mio preferito è stato in assoluto quello di asfodelo, che ho provato dopo essere tornata umana ovviamente. Non è stato male essere un'ape, Angelica è davvero la migliore custode che ho avuto la fortuna di incontrare.
Anche in questo libro sono rimasta stregata dalla sua scrittura poetica, delicata e magica. Dolce come il miele insomma. Quando finirete di leggere questo libro avrete voglia di comprare dieci vasetti di miele e provare ad indovinarne il gusto, ma vi verrà voglia anche di giocare con le api, di provare a cantare con loro, anche Cristina lo ricorda, solo Angelica può farlo, e lei ovviamente!

"Asfodelo: il suo profumo è di fiori di mandorlo, rose e scorza di limone. E' il miele della spensieratezza e regala il sorriso. Sa di zucchero filato, di latte di mandorle. Perlaceo, cristallizza in modo fine..."

E' stato proprio questo libro a farmi incontrare per la prima volta Cristina Caboni quasi per caso. Mi sono ritrovata ad una sua presentazione in un centro commerciale qui in Sardegna e appena ho letto in un cartellone che c'era lei, mi sono fiondata a cercarla, ma quando sono arrivata sembrava tutto finito. Ma il destino stavolta ha giocato bene, ed è comparsa cinque minuti dopo.
Che dire, incantata dalle sue parole che per una scrittrice sono come ambrosia degli dei.
Questo romanzo non deve mancare nelle vostre librerie, e sopratutto affrettatevi perché presto uscirà il suo terzo libro “Il giardino dei fiori segreti”, un altro libro da non perdere assolutamente.



Angelica non è mai riuscita a mettere radici. Non ha mai voluto legarsi a niente e nessuno, sempre pronta a fuggire da tutto per paura. C’è un unico posto dove si sente a casa, ed è tra le sue api. Avvolta dal quieto vibrare delle loro ali e dal profumo intenso del miele che cola dalle arnie, Angelica sa di essere protetta e amata. È un’apicultrice itinerante e il miele è la sola voce con cui riesce a far parlare le sue emozioni. Perché il miele di lavanda può calmare un animo in tempesta e quello di acacia può far ritrovare il sorriso. E Angelica sa sempre trovare quello giusto per tutti, è il suo dono speciale. A insegnarglielo è stata Margherita, la donna che le ha fatto da madre durante l’infanzia, quando viveva su un’isola spazzata dal vento al largo della Sardegna. Dopo essere stata portata via da lì, Angelica ha chiuso il suo cuore e non è più riuscita a fermarsi a lungo in nessun luogo. Ma adesso il destino ha deciso di darle un’altra possibilità. C’è un’eredità che l’aspetta là dove tutto è cominciato, su quell’isola dove è stata felice. C’è una casa che sorge fra le rose più profumate, un albero che nasconde un segreto prezioso e un compito da portare a termine. E c’è solo una persona che può aiutarla: Nicola. Un uomo misterioso, ma che conosce tutte le paure che si rifugiano nei grandi occhi di Angelica. Solo lui può curare le sue ferite, darle il coraggio e, finalmente, farle ritrovare la sua vera casa. L’unico posto dove il cuore può essere davvero libero.









5 commenti

  1. Anche questo sembra fantastico e, come il precedente, sembra molto delicato ed evocativo. Devo dire sembra perché ancora non l'ho letto. Stando poi al titolo del terzo, immagino la protagonista abbia la passione per i fiori. Ovviamente è una supposizione, ma certamente questo titolo mi piace molto!

    RispondiElimina
  2. wow Dalila, sembra un libro da sogno grazie per la tua recensione, recupererò presto questa lettura di sicuro <3

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie a te Ely per averla letta! :) Buona lettura!

      Elimina
  3. Esatto Alexandra, dal titolo su suppone sia così. Cristina Caboni si concentra sempre su fiori, api, natura insomma, è il suo mondo ed è bello che lo rappresenti anche nei suoi libri! :)

    RispondiElimina