Recensione: "ALI SPEZZATE" di Paolo Miggiano



Buongiorno lettori di Diario di un sogno! Oggi vi parlerĂ² di un argomento molto delicato, un problema, una ferita inferta ormai da troppo tempo al sud della nostra Italia, vi parlerĂ² di un libro di denuncia e di amore della cittĂ  di Napoli scritto da Paolo Miggiano. 



Ali Spezzate non è un libro qualunque di cronaca, non è il solo racconto di mafia o camorra, è uno studio complesso e profondo sul male italiano piĂ¹ grande che nessuno riesce a guarire e di come puĂ² far morire una persona, una famiglia, un intero popolo, solo per omertĂ , per paura...
E' la storia di Annalisa Durante, una ragazzina di quattordici anni uccisa a Forcella in un agguato di camorra il 27 marzo del 2004. Di come i bambini con questo non c'entrano niente, ma sono le maggiori vittime innocenti. Come lei tanti hanno dovuto morire affinchĂ© queste realtĂ  venissero raccontate. Paolo l'ha fatto da diversi punti di vista e con una maestria tale da renderlo un libro unico nel suo genere. 

La copertina parla da sĂ©, il tratto piĂ¹ evidente e caratterizzante della Napoli vista dai turisti, i panni stesi, e poi le ali, spezzate dagli stessi. Una metafora la sua che non lascia niente al caso. Paolo ci informa meticolosamente sulle varie famiglie di camorristi che per anni hanno lasciato impronte di sangue in molti quartieri, sui diversi clan e su chi ha provato a testimoniare, ad intervenire, non riuscendo perĂ² a sopravvivere abbastanza. PerchĂ© questi “mali” non lasciano via di scampo. Mai. Sopratutto se non si agisce in modo compatto e rivoluzionario, una massa a favore della pace, quella che avrebbe sicuramente voluto la povera Annalisa, se mai quel proiettile non diretto a lei, non l'avesse uccisa. 
“Quando Annalisa fu colpita a morte era ormai sera, ma per lei era ancora mattina. L'alba della sua vita mostrava i primi bagliori e tutti i suoi colori.”

Un racconto scritto dalla penna di un investigatore, di un criminologo e anche di un giornalista. Sono molteplici i dettagli che ci ricollegano a quel lontano 2004, dettagli che fa male ricordare ma che tutti devono sapere. 
E' anche la storia di un padre, Giovanni Durante, conosciuto da tutto il suo quartiere come Giannino. Un padre che ha visto sua figlia morirgli in braccio, un padre che non si da pace. Lo stesso che ha voluto distribuire le pagelline del volto del sangue del suo sangue, con gli occhi di cielo, non solo ai familiari ma a chiunque volesse ricordare quel fiore appassito troppo presto. Lei è l'esempio di quel male atroce che sta uccidendo una Terra meravigliosa e ricca di tradizioni. Ma Giovanni Durante non si è mai arreso e tutt'ora continua a lottare per avere giustizia, una giustizia fondata sulla tregua, sul cambiamento, sul risanamento. E' stata aperta anche una libreria in onore di sua figlia, sono molte anche le manifestazioni che la ricordano e le fanno onore, quello che si merita. 

Paolo Miggiano ha scritto un libro molto intenso, da leggere con una grande attenzione, a mio parere un libro molto completo su un argomento che per molti puĂ² ancora essere un tabĂ¹, sopratutto per chi non vive ogni giorno con la speranza di non trovarsi in mezzo ad uno scontro a fuoco per un'innocente uscita con gli amici. 
Ha voluto farci conoscere la piccola Annalisa, anche attraverso i suoi diari segreti, che ho particolarmente apprezzato per le parole così toccanti di una bambina che aveva solo voglia di vivere. Ha citato alcune delle frasi che si possono trovare anche nel libro “Il diario di Annalisa” di Matilde Andolfo. 

“14 ottobre 2003 – Vivo e sono contenta di vivere, anche se la mia vita non è quella che avrei desiderato […]. Ma so che una parte di me sarĂ  immortale. E presto andrĂ² in Paradiso.
26 marzo 2004 – Caro diario, mi ritrovo nel mio regno fatato. Tra pochi giorni papĂ  mi regalerĂ  il motorino. […] Così mi sentirĂ² finalmente libera.”

Ma anche il suo amore per Napoli traspare dalle pagine, fa una richiesta importante per Forcella, un quartiere di Napoli, come si sa, molto a disagio, che viene nominato continuamente anche dai telegiornali. Fa una richiesta di speranza per migliorare Napoli, molti sono i monumenti lasciati cadere a pezzi, quelli che hanno fatto la storia, che sono un pilastro per chi ci abita, per il nome della Campania. Sono posti di lavoro in piĂ¹ per riuscire a salvare vite, che come Giannino sono in difficoltĂ , purtroppo da quelle parti e non solo, la povertĂ  sta raggiungendo livelli molto elevati.

Dobbiamo salvare la nostra Italia, difendere e proteggere le sue meraviglie, perchĂ© alla fine, l'Italia non ha colpa di niente, e deve continuare ad essere invidiata da tutto il mondo, ma sarebbe meglio che lo fosse anche per la pace. 
Con questo concludo col dire che questo libro è una grande denuncia, capace di aprirci gli occhi, di pensare, di riflettere, di ringraziare sempre la vita per non essere nati in posti pericolosi (ma che ovviamente nessuno puĂ² scegliere). Questo libro personalmente mi ha insegnato tante cose che non sapevo, un mondo che fino a poco tempo fa era quasi estraneo per me. 
Per tutti questi motivi, deve essere letto. Ma il piĂ¹ importante è per non DIMENTICARE. 

Ho avuto l'onore e il piacere di conoscere Paolo a Cerignola per il Premio letterario nazionale Nicola Zingarelli, e da quel momento è nata una gran bella amicizia. Una persona molto intelligente, umana, generosa, sincera, un grande esempio di uomo e di scrittore. 
Ali Spezzate ha ricevuto moltissimi riconoscimenti e altrettanti premi che non riuscirei nemmeno a citarli tutti! 




Nessun commento