“È da tanto tempo che desidero sapere perché non mi abbia mai accettata, alla fine ha acconsentito, anche se dopo tante preghiere e battaglie legali da parte di mia madre, a darmi il suo cognome, ma a quel punto io ero già un'adolescente in grado di capire e mi sono ribellata, non ho voluto assumere il suo glorioso cognome, che se lo tenesse pure! Ho pensato che dopo tanto dolore infertomi l’unico modo per ferirlo era colpirlo nella cosa a cui teneva di più, il suo antico e nobile retaggio appunto. E adesso che sono qui, nella sua stessa città, ho pensato che, in fondo, ho proprio voglia di parlargli magari a tu per tu senza avvocati di mezzo o mia madre che assiste al colloquio come una chioccia.”

“Non ci ha mai reputate all'altezza dei suoi standard lui, giovane avvocato molto ambizioso che stava facendo carriera nel mondo della diplomazia, aveva sempre incolpato mia mamma di avermi voluta per “incastrarlo” inoltre ha sempre accusato mia madre di avergli fatto credere che apparteneva ad una famiglia molto facoltosa di notai e avvocati e quindi importanti per la sua carriera.”

“E poi io faccio tutto seguendo i miei sentimenti, sì con il mio cuore che è come un cucciolo randagio, appena trovo qualcuno che mi fa una bella faccia e mi fa due moine m'innamoro. Ho un animo stupido e bastardo, bell'affare eh? Il mio muscolo cardiaco è bastardo proprio come me che un padre non l’ho mai avuto. In pratica sono pure stupida, perché appena trovo uno stronzo di bell'aspetto io mi innamoro. Ho una specie di magnete incorporato per i bastardi e traditori, se ce n'è uno nell'arco di tre chilometri io ne vengo attratta e me ne innamoro.”

“Quando ti diranno che t’ho dimenticata, e anche quando sarò io a dirlo, quando io te lo dirò, non credermi!”